Categoria: Web Design

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Serverless e Jamstack, il futuro dello sviluppo web

Serverless e Jamstack, il futuro dello sviluppo web

Come cambierà il mondo dello sviluppo web nei prossimi anni: tra CDN, generatori di siti statici e CMS Headless.

Il Web è in perenne evoluzione, e negli ultimi anni è stato teatro di cambiamenti notevoli.
L’ultimo anno di emergenza sanitaria ha sottolineato la necessità di avere siti veloci, affidabili e scalabili, mettendo in discussione i paradigmi classici dello sviluppo web su stack monolitici.


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Come velocizzare un sito in WordPress

Come velocizzare un sito in WordPress

Qualche consiglio per evitare di avere un sito lento, rendere felici i vostri utenti e guadagnare in termini di posizionamento SEO e Web Reputation.

Come qualcuno dei miei affezionati lettori avrà notato, da qualche settimana è online il mio nuovo sito. Oltre al restyling grafico ho cercato di focalizzarmi anche sull’aspetto performance, non solo per cercare di garantire prestazioni ottimali, ma anche per imparare nuove tecniche di ottimizzazione come esercizio personale.


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Come Facebook ha cambiato il web design

Come Facebook ha cambiato il web design

Pregi, difetti e innovazioni del social network più popolare al mondo. Una rapida analisi di come Facebook ha cambiato il mondo del web design.

E’ inutile negarlo, ormai siamo tutti un po’ Facebook-dipendenti, chi più chi meno; ci passiamo gran parte della nostra giornata, siamo sempre lì a sperare in un like o in una notifica, a condividere l’ultima foto scattata o l’ultimo link letto, ed è la prima app che installiamo sullo smartphone appena comprato.
1 utente su 13 nel mondo ha un account Facebook, 900 milioni di utenti attivi, 300 milioni di foto caricate giornalmente, 3,2 miliardi di like e commenti, 488 milioni di utenti che usano Facebook su dispositivi mobile. Numeri da capogiro. Praticamente gli unici superstiti sono i digital-divisi, i tecnofobi, e i nerd che lo ritengono meno eccitante di Linux e della riga di comando.
Qualcuno ha anche studiato i sintomi della dipendenza da Facebook e, come prevedibile, i risultati sono un po’ inquietanti.


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Italians do it better (diciamo de si)

Italians do it better (diciamo de si)

Le copie di qualcosa, a meno che non siano fatte ad arte come solo i cinesi sanno fare, fanno tutte la stessa fine: nel cassonetto.

Era il 2003, giusto per fare contento chi continua a ripetermi che sono un maniaco delle date. Mio padre incontrò un venditore ambulante che, spacciandosi per suo ex-alunno e millantando gravi problemi familiari, gli rifilò per qualche decina di euro una macchina fotografica. Marca Nikkey, tarocco italo-giapponese della più illustre Nikon, con tanto di borsetta a tracolla e manuale di istruzioni tradotto con Google Translate. Inutile dire che dopo poche settimane finì dritta nel cassonetto, tra le grasse risate di mia madre che aveva assistito alla poco decorosa fine di quella che sarebbe dovuta essere la “nave scuola” della mia passione per la fotografia. Questo breve preambolo per dire che le copie di qualcosa, a meno che non siano fatte ad arte come solo i cinesi sanno fare, fanno tutte la stessa fine: nel cassonetto.


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Aggiornamenti di WordPress e PHP Safe Mode

Aggiornamenti WordPressUna delle features più interessanti introdotte da WordPress da un po’ di tempo a questa parte è sicuramente l’aggiornamento automatico del core e dei plugins; anziché perdere tempo con la noiosissima procedura di caricamento tramite FTP, con un semplice clic possiamo delegare il compito al nostro WordPress.
Tuttavia, se il nostro blog è hostato su un server con PHP Safe Mode attiva, la procedura di aggiornamento non andrà a buon fine: una volta inserite le password FTP, l’aggiornamento si bloccherà con un messaggio di errore simile a questo:

Warning: touch() [function.touch]: SAFE MODE Restriction in effect. The script whose uid/gid is 10044/10001 is not allowed to access /tmp owned by uid/gid 0/0 in /usr/local/4admin/apache/vhosts/yourdomain.com/httpdocs/wordpress/wp-admin/includes/file.php on line 17

Fortunatamente la soluzione a questo problema esiste, ed è abbastanza semplice. E’ sufficiente creare sul server una directory con permessi in scrittura (CHMOD 777, una volta finite le operazioni di aggiornamento possiamo anche revocare i permessi per sicurezza).
Apriamo poi il file di configurazione di WordPress, wp-config.php, situato nella directory principale del pacchetto, e aggiungiamo la seguente riga:

define('WP_TEMP_DIR','/home/httpd/vhosts/tuosito.com/httpdocs/tmp_updates');

Per recuperare il path fisico potete aiutarvi caricando nella directory appena creata un file PHP contenente la seguente funzione:


Caricate il wp-config.php aggiornato e riprovate ad effettuare l’aggiornamento. ;)

Tacchi a spillo sui campi verdi in Sud Africa

Tacchi a spillo sui campi verdi del Sudafrica

Giusto qualche giorno fa, nel suo ennesimo editoriale,  il prode Minzolini celebrava la nuova veste del Tg1, il Tg con la “T” maiuscola, e il suo nuovo sito, che “farà arrivare nelle voftre cafe un fiume di notiffie“.

Come i miei 2,5 lettori sapranno, il Tg1 ha anche una pagina Facebook; o meglio, ne aveva una che è stata chiusa per i troppi insulti (i soliti comunistacci). Dopo qualche giorno è stata creata una nuova pagina: difficile dire se sia un fake creato da qualche buontempone o se sia veramente gestita dalla redazione del Tg1; spererei più nella prima ipotesi, visto il tenore dei post pubblicati: il caro gelati, gli slip intelligenti che monitorano la pressione sanguigna, gli elefanti che giocano a calcio e, per l’appunto, i tacchi a spillo sui campi verdi in Sudafrica.

Una cosa che salta subito all’occhio è il fatto che titolo e testo dei link pubblicati sono totalmente slegati: il titolo è quello esatto dell’articolo, mentre il testo descrittivo è sempre uguale e non attinente all’articolo.

Per curiosità, vado a vedere i sorgenti delle loro pagine: tra centinaia di errori di validazione, copia/incolla selvaggi da Word e strafalcioni di codice degni di un sito degli anni ’90, ci metto poco a scoprire il perché: sono totalmente assenti i meta tag (keywords e description), e come primo contenuto testuale c’è un div “intervista” – presente su tutte le pagine, ma nascosto tramite CSS – che contiene l’articolo incriminato; il parser di Facebook, non trovando i meta tag, va a prendere il primo blocco di testo che trova, e il simpatico risultato è questo:

Tg1 Facebook

Quanto ci metteranno ad accorgersene? Mentre scrivevo questo post, il contenuto del <div> incriminato è cambiato, non si parla più di tacchi a spillo ma di magie e bellezze d’oriente. :D

MAMP e VMware Fusion

Ogni web designer sa bene quanto sia importante, a lavoro ultimato, testare la propria creazione sul maggior numero di browser e piattaforme possibile. Chi lavora in ambiente MAC si trova in genere di fronte alla necessità di installare un software di virtualizzazione, per poter eseguire Windows o Linux senza la necessità di dover riavviare.

A volte capita, se non si ha a disposizione uno spazio web di prova, di dover lavorare sul proprio server locale; su MAC il pacchetto maggiormente utilizzato è MAMP, che in pochi semplici passaggi permette di avere un server Apache con PHP e MySql già configurati e funzionanti. In questo caso può sorgere un problema: come fare per accedere da Windows al server in esecuzione sul MAC?


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IE e l’innerHTML nelle select box

Di recente mi è capitato di dover realizzare una semplice paginetta con due menù a tendina: il primo per la selezione della regione, il secondo con le province, popolato tramite una chiamata in Ajax al database. Il file PHP restituisce un semplice elenco di <option> e riempie la select box delle province utilizzando la proprietà “innerHTML” dell’elemento.

Credo sia inutile dire che la cosa funziona su tutti i browser, tranne uno: si, in 8 anni non sono ancora riusciti a correggere questo baco. No, neanche nelle ultime due versioni. Si accettano scommesse sul fatto che il baco rimarrà anche nella versione 9 di prossima uscita.

Googlando un po’ ho trovato diverse soluzioni: diversificare l’applicativo a seconda del browser in uso (rifare l’applicativo per Internet Explorer? state freschi!), rifare l’applicativo popolando non la select ma il div che la contiene (ma in questo modo la select creata non viene riconosciuta da Firefox e Chrome), utilizzare funzioni chilometriche create appositamente (ne avevo trovata una fatta abbastanza bene, ma restituiva i risultati in minuscolo e non andava con IE 8).


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Abbiamo ancora bisogno di IE6?

no_ie6sE’ di ieri la notizia che Internet Explorer 8 è stato inserito tra gli aggiornamenti ad alta priorità per Windows XP, Vista, 2003 e 2008 Server. Ad alta priorità nel senso che verrà inserito tra gli aggiornamenti consigliati dal sistema, ma l’installazione potrà essere rimandata, annullata o addirittura bloccata tramite un’apposita utility fornita da Microsoft stessa.
Microsoft è l’unica azienda che invece di invitarvi ad aggiornare il software, fa di tutto per fare in modo che possiate rimanere con la vecchia versione. Conoscete qualcuno che usa ancora Firefox 0.5? Eppure chiunque abbia un sito vedrà nelle sue statistiche che una buona parte (anzi, spesso la maggioranza) dei visitatori utilizza ancora IE 6: un browser di 8 (OTTO) anni fa.
Se è vero che Internet Explorer è una piaga mondiale, è pur vero che in Italia, notoriamente indietro di anni rispetto al resto del mondo civilizzato, si arriva addirittura a difendere a spada tratta questo browser: su blog e forum si leggono commenti, anche da parte di “addetti ai lavori”, che fanno accapponare la pelle (leggi cascare le palle per terra). Mentre all’estero alcuni dei più grandi designer del mondo invitano da anni gli sviluppatori a smetterla di rendere i propri siti retrocompatibili con IE6, mentre qualcuno si chiede quanto costi alle aziende che lavorano nell’IT (ma soprattutto ai loro clienti) mantenere il supporto verso IE 6, mentre la Norvegia lo mette al bando… ecco a voi alcune perle nostrane lette su forum e blog: “Italians do it better”.


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404 personalizzata :)

Qualche giorno fa leggevo un articolo di Smashing Magazine che raccoglieva alcune delle pagine di errore 404 più belle del web… Quindi ho deciso che non potevo essere da meno e ho creato la mia 404 personalizzata: clicca qui per vederla.

p.s.: il post sta anche nella categoria Pensieri, perché così *qualcuno* che legge solo quella categoria lo può vedere. Ed essendo quel *qualcuno* fan dei Simpson, magari se taja :)

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